Giovedì nero in Europa
repubblica (16/08/07)
Chiusura in pesante ribasso per piazza affari con il Mibtel che ha ceduto il 3,45% e lo S&P Mib che ha ceduto il 3,38%. Male anche le altre principali piazze europee che hanno risentito del nuovo scivolone di Wall Street. A Milano tutte in forte calo le blue chip con flessioni particolarmente accentuate per Tenaris (-8,35%), Saipem (-7,26%), Autogrill (-6,52%) e Fiat (-5,25%)
Piazza affari continua dunque a pagare come tutte le altre borse mondiali la crisi dei mutui immobiliari americani, con il Mibtel che ha rotto al ribasso l'importanza soglia di resistenza di 38.000 punti. Fortemente penalizzato il settore bancario: Capitalia -4,26%, Monte dei Paschi -1,71%, Intesa Sanpaolo -2,93%, Banco Popolare (-3,32%), Unicredito -3,45% e Mediobanca -2,54%. Da segnalare che domani scade il termine del diritto di recesso per gli azionisti che non hanno aderito alla fusione con Unicredito. I dati verranno resi noti tuttavia solo in un secondo momento, prima comunque del cda di Unicredito in calendario il 18 settembre. In forte difficoltà anche il settore energetico che ha pagato la netta flessione del prezzo del greggio: Eni ha perso il 3,60%, Enel l'1,31%, Erg il 6,51%, Saipem il 7,26% e Tenaris l'8,35%. Ancora male i cementieri con Italcementi in ribasso del 5,14% e Buzzi Unicem che ha lasciato sul terreno il 4,04%. Il trend ribassista non ha risparmiato nemmeno i titoli del lusso: Bulgari ha perso il 4,04%, Luxottica il 4,81%, Mariella Burani il 2,45%, Tod's il 5,76% e Safilo il 3,78%.
La giornata no delle borse fa perdere altri 235,2 miliardi di capitalizzazione alle piazze europee. L'indice DJ Stoxx 600 ha fatto segnare -3,34%. A Piazza Affari, il Mibtel è scivolato del 3,45% a 29542 punti, lasciando pertanto sul terreno 25,95 miliardi di euro. L'S&P/Mib ha chiuso a -4,10%, Londra a -3,75%, Parigi -3,26% e Francoforte -2,36%.
Cambi
Bilancio negativo per l'euro, a causa dell'accresciuta avversione al rischio e le notizie sulla crisi Usa dei mutui.
In chiusura il dollaro è stato altresì indicato a 114,20 yen (115,91 nella vigilia), a 1,9824 per una sterlina (1,9866) e a 1,2180 franchi svizzeri (1,2195). Il biglietto verde è stato favorito dal ritorno degli investitori, alla ricerca di porti più sicuri per tutelare gli investimenti dall'estrema volatilità denunciata dai mercati. Lo stesso fenomeno ha interessato lo yen, che è rimbalzato sensibilmente grazie alle massicce chiusure delle posizioni di 'carry trade', fenomeno che vede gli investitori prendere a prestito valuta a basso costo (com'è appunto quella giapponese) per finanziare operazioni su mercati più redditizi e, per questo, anche più a rischio. Lo yen nel corso della seduta si è arrampicato fino ai nuovi massimi degli ultimi cinque mesi rispetto all'euro (151,96) e degli ultimi due anni nei confronti del dollaro (113,61). Il biglietto usa, da parete sua, nel durante è salito fino al top degli ultimi due mesi sull'euro e sulla sterlina (rispettivamente 1,3361 e 1,9774).
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